Recita di fine anno
Mercoledì 28 Maggio 2025 i nostri bambini sono saliti sul palco del Teatro d’Europa per condurci in un affascinante viaggio intorno al mondo.
Il grande planisfero colorato ha dominato la scena per sottolineare come nella diversità siamo tutti unici e splendidamente diversi.
Così, dopo la marcia iniziale per salutare il pubblico, ogni bambino ha compiuto il proprio viaggio, iniziando dalla sezione Primavera con una coinvolgente tarantella. Siamo stati trasportati, poi, ora in Francia sulle note del Can-can, ora in America al ritmo del Rock and Roll. Infine, passando per i poncho colorati messicani, le gonnelline africane e le collane floreali dell’Oceania, siamo ritornati in Italia dove i bambini di 5 anni hanno riportato in scena la tarantella sulle note questa volta de “A città e Pulecenella”.
I bambini di 5 anni, con disinvoltura e padronanza di linguaggio, di volta in volta, hanno presentato i continenti sottolineando le caratteristiche principali ed evidenziando la bellezza della diversità e la necessità dell’accoglienza.
Questo viaggio non è stato un semplice passaggio tra continenti, ma portatore di un messaggio più profondo: un viaggio alla scoperta del sé e dell’altro per educare fin da piccoli il cuore e la mente all’accoglienza e all’accettazione della diversità vista come ricchezza e opportunità di crescita.
E tutto ciò è possibile solo quando riconosciamo l’altro come nostro fratello come sottolineano le parole della canzone “Un viaggio con te” che ha concluso lo spettacolo.
Molto gradita, come sempre, la presenza del nostro sindaco Dario Fiore e del parroco Don Vittorio Ferrara, i quali hanno avuto parole di apprezzamento per i nostri piccoli e per il lavoro educativo della scuola, ricordando la necessità di trasmettere alle nuove generazioni sia i valori spirituali che civili per avere, un domani, dei cittadini in grado di costruire una società migliore.
Ai bambini di 5 anni che si sono diplomati è stato rivolto l’augurio di intraprendere il loro nuovo viaggio verso la scuola primaria ricordando loro che solo uniti si può crescere davvero perché, usando le parole di John Donne, “Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”.
Federica Taccone